Il cosiddetto cinema delle origini si diffonde rapidamente in Occidente grazie all’intraprendenza degli studios di Hollywood, dove si radunano i migliori registi e attori di tutto il mondo; abbiamo infatti accennato alla capacità dell’industria americana di generare un grande clamore attorno ai film che vengono presto distribuiti in ogni sala.

Il cinema americano e quello italiano

Proprio la diffusione del mezzo cinematografico crea le premesse per la nascita di narrazioni differenti da quella statunitense: è il caso del cinema italiano, la cui storia ha inizio negli anni ’30 e prende il nome di Neorealismo; i cineasti italiani sentono l’urgenza di raccontare la realtà oggettiva senza artifici, per questo scrivono sceneggiature con eventi accaduti, i dialoghi sono nella lingua parlata dal popolo, i luoghi delle riprese sono le strade.

I registi italiani del dopoguerra

Questa forza espressiva si rinnoverà nel dopoguerra con una nuova generazione di registi: Pierpaolo Pasolini, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Luchino Visconti vogliono scuotere l’Italia dopo la terribile esperienza del fascismo e per farlo riscrivono i canoni del cinema contemporaneo ispirando i colleghi di tutto il mondo. Le storie sono quelle di vita quotidiana, dove la miseria, la povertà e le ceneri del conflitto sono in primo piano e non vengono più nascoste per non dar fastidio ai benpensanti.